03/05/18

Tassazione criptovalute: quando i guadagni devono essere dichiarati


La notizia è stata riportata dai principali siti d'informazione:

Repubblica

Wall Street Italia

Panorama

Finalmente la Direzione Regionale della Lombardia dell’Agenzia delle Entrate ha fatto chiarezza sulla questione tassazione sul capital gain delle criptovalute rispondendo a una istanza di interpello presentata da un contribuente precisando che i Bitcoin, l'Ethereum, il Ripple e le altre migliaia di criptovalute sorelle basate sulla rivoluzionaria tecnologia BlockChain che sono nate negli ultimi anni devono essere trattate come valute estere tradizionali.



Come chiarito dall’interpello, la normativa attuale prevede che “i proventi da cessione a titolo oneroso di valuta riveniente da depositi e conti correnti esteri (In questo caso i portafogli elettronici di criptovalute) assumono rilevanza fiscale se, nel periodo d’imposta, la giacenza media di tali depositi e conti correnti calcolata utilizzando il cambio vigente (tasso di cambio tra moneta virtuale ed euro) all’inizio del periodo di riferimento, è superiore al controvalore di 51.645,69 euro per almeno sette giorni lavorativi consecutivi”.

La plusvalenza viene conteggiata come differenza tra il prezzo di vendita e il costo di acquisto. Il valore così calcolato dovrà essere dichiarato nel quadro RW del Modello Unico PF e sarà tassato con imposta sostitutiva del 26%.


Per l’Agenzia delle Entrate lo scambio di criptovalute va considerato come una normale attività finanziaria suscettibile di produrre redditi imponibili in Italia. L’Agenzia chiarisce anche che il possesso di criptovalute non genera alcun obbligo di versamento dell’imposta sul valore dei prodotti finanziari (Ivafe).

23/03/13

Stampare moneta per ridurre il debito. Cosa significa?

Quando c'era la Lira, l'Italia poteva decidere di fare stampare tramite la Banca d'Italia nuovo denaro. Con lo scopo di finanziare il debito pubblico uno stato che possiede una moneta sovrana (come è stata la Lira per l'Italia) può mettere in circolazione tramite la sua banca centrale nuova moneta. Semplificando al massimo la questione e tralasciando gli ampi argomenti collegati come per esempio quello del Signoraggio, si può dire che uno stato per pagare il suo debito pubblico ha la possibilità di stampare della moneta. Il principale effetto negativo causato da questa operazione è l'aumento dell'inflazione, è logico pensare infatti che immettendo nuovi soldi in circolazione anche i prezzi aumentino di conseguenza.
Quando c'era la Lira, i rendimenti dei titoli di stato italiani erano molto alti, molto più di ora; l'Italia effettivamente ricorreva frequentemente anche a questa pratica, i rendimenti del debito pubblico rimaneva alti, l'inflazione cresceva senza freni però poichè la nazione stava attraversando un periodo di crescita poteva permettersi una situazione del genere.   
Ora con l'Euro una nazione come l'Italia non ha la possibilità di stampare moneta (l'Euro non è una moneta sovrana), è la Banca Centrale Europea (BCE) che decide a livello centrale se e quando immettere nuova moneta. Finora si è cercato in Europa di non ricorrere all'immissione di nuova valuta innanzitutto per preservare la stabilità dei prezzi evitando di alimentare inflazione ed inoltre perchè si reputa prioritaria l'attuazione di politiche di crescita e di riduzione del debito da parte delle nazioni.
Il mondo degli economisti su questo argomento è diviso, vedremo quali sarà il comportamento della BCE presieduta dal nostro Mario Draghi.   

Importanza dello Spread BTP-Bund

Che cos'è lo spread
Spread è un termine generico che significa differenza tra due valori ed in economia può assumere diversi significati, ma dall'inizio della crisi del debito dell'Eurozona la parola spread in Italia viene associata generalmente al credit spread tra il BTP decennale e l'omonimo Bund tedesco. 
Lo spread è quindi il differenziale tra il valore del rendimento del BTP a 10 anni italiano e il rendimento del similare Bund tedesco.
Se il rendimento del BTP è del 6% e quello del Bund è del 2% lo spread è di 400 punti (4%). Il rendimento di un titolo di stato è indice dell' affidabilità e del rischio di quel titolo, più un titolo è affidabile e più un investitore è disposto ad avere meno rendimento (tasso d'interesse basso), un rendimento più alto invece rende più appetibile un titolo che ha un rischio di insolvenza maggiore.

La Germania è lo stato con l'economia più forte e il debito pubblico più in ordine fra i paesi della zona Euro, per questo motivo il Bund viene scelto come metro di paragone con il debito degli altri stati.
Più il rendimento del debito pubblico di uno stato è alto, quindi più lo spread è alto considerando il Bund stabile, e più lo stato deve pagare di interesse agli investitori. Inoltre considerando che il debito pubblico viene pagato con la creazione di altro debito pubblico, quindi i rendimenti dei titoli di stato sono pagati con l'emissione di nuovi titoli di stato, se il rendimento inizia a salire è possibile che si inneschi una sorta di meccanismo vizioso che porta ad una sfiducia degli investitori e ad una crescita senza freni del debito. Lo stato non riuscendo più a pagare il suo debito, proprio come un'azienda può risultare insolvente e "fallire", è in questa situazione che si parla di Default.





Che cosa si intende invece per contagio quando si tratta di crisi del debito?
Quando la situazione del debito di uno stato risulta aggravarsi c'è il rischio di contagio anche per gli altri stati, questo termine racchiude nel significato un duplice aspetto.
Il primo aspetto, che può sembrare secondario ma che invece nell'ambito della finanza e dei mercati ha un'importanza notevole, è quello psicologico. La perdita di fiducia degli investitori può espandersi a più nazioni innescando a catena una crescita del debito e del rischio di default.
Il secondo aspetto si basa sul fatto che praticamente sempre una nazione possiede titoli di stato degli altri paesi, il default di una nazione quindi può mettere seriamente in crisi i conti degli stati che possiedono titoli del debito dello stato insolvente; anche solo un aggravarsi delle condizioni del debito di una nazione può di conseguenza peggiorare l'affidabilità del debito delle nazioni correlate, per questo motivo si parla di contagio.

Ecco il valore online dello spread BTP-BUND

Grafico dello spread dei paesi dell'Eurozona


Ecco un'immagine tratta da Internazionale.it che mostra l'indebitamento reciproco dei diversi stati dell'Unione Europea.


















22/03/13

Calendario Aste BOT

Ecco il calendario ufficiale delle aste dei BOT per l'anno corrente 2013. Ogni metà del mese vi è l'asta per i buoni ordinari del tesoro con scadenza ad un anno, ogni fine del mese avviene l'asta per i BOT semestrali.
La comunicazione dei titoli che vengono messi all'asta avviene 3 giorni prima dell'asta; il regolamento cioè l'addebito dei titoli avviene due giorni dopo il termine dell'asta.




Periodicità Aste Titoli di Stato Italiani

Ecco una tabella riassuntiva della periodicità delle aste per tutte le categorie di titoli di stato:

* Per i titoli contrassegnati da un asterisco, va precisato che gli off-the-run ricadenti nella rispettiva categoria di durata in base al criterio della 
vita residua al momento dell’emissione potranno essere offerti anche nelle aste a medio/lungo termine diverse da quelle in tabella.

Le due tabelle sono tratte da documenti disponibili sul sito del dipartimento del tesoro, ecco i link:

http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/calendario/Calendario_Aste_BOT_2013.pdf

http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/presentazioni_studi_relazioni/Linee_Guida_Gestione_del_Debito_Pubblico_2013.pdf

Investire in titoli di stato

Cosa sono i titoli di stato?
Lo stato italiano tramite il Ministero dell'Economia e delle Finanze emette periodicamente obbligazioni che hanno lo scopo di finanziare il debito pubblico nazionale.


In Italia abbiamo 5 categorie di titoli di stato con caratteristiche diverse di termini di scadenza, modalità di pagamento degli interessi e rendimento.







Queste tipologie sono:

Nome titolo
Durata
Pagamento del rendimento
BOT
Buoni Ordinari del Tesoro
3, 6 e 12 mesi
Scarto d’emissione
CCT
Certificati del Credito del Tesoro
7 anni
Scarto d’emissione
Cedole variabili semestrali
CTZ
Certificati del Tesoro Zero Coupon
24 mesi
Scarto d’emissione
BTP
Buoni del Tesoro Poliennali
3, 5, 10, 15 e 30 anni
Scarto d’emissione
Cedole fisse semestrali
BTP€i
Buoni del Tesoro Poliennali Indicizzati
Solitamente 5 e 10 anni
Scarto d’emissione e
Cedole fisse semestrali
Rivalutati in base all’andamento dell’inflazione europea















Lo scarto di emissione è la differenza tra il valore di acquisto di un'obbligazione o titolo di stato e il valore nominale rimborsato alla scadenza. 
ES. Acquistando BOT per un valore nominale di 10000€ al prezzo di 8800€ e incassando alla scadenza l'intero valore nominale, si avrà uno scarto di emissione di 1200€ che risulta essere qindi il rendimento dell'obbligazione.
Il guadagno di un'investimento in BOT e CTZ si basa solamente sullo scarto d'emissione, il discorso è differente invece per le altre categorie di titoli di stato. I CCT e BTP staccano periodicamente delle cedole del valore dell'interesse. Per questo motivo è possibile che il valore di mercato di questi titoli, magari vicini a scadenza, sia superiore del valore nominale, lo scarto d'emissione negativo in questo caso è superato dal rendimento della cedola ed il rendimento globale dell'investimento nel titolo risulta positivo.



L'acquisto dei titoli di stato può avvenire tramite una banca o un intermediario finanziario, in fase di asta di emessione oppure nel mercato secondario.

Sottoscrizione in asta
- Secondo un calendario pubblico 
- Importo minimo 1000€
- Non si conosce l'esatto prezzo di emissione
- Non si pagano le commissioni bancarie*



Acquisto sul mercato secondario

- Si conosce il prezzo di mercato d'acquisto e di vendita
- Si pagano le commissioni bancarie

*Questi argomenti sono approfonditi in altri articoli

In generale il prelievo fiscale sugli interessi avviene mediante l'applicazione di una imposta sostitutiva da parte della banca o intermediario finanziario, per i titoli di stato l'aliquota è fissa al 12,5%. L'aliquota delle rendite finanziarie derivate da azioni o obbligazioni non statali è al 20%.

07/03/12

La leva nel forex

Ma come è possibile moltiplicare i guadagni nel Forex? E' possibile raggiungere guadagni molto alti in pochissimo tempo? Sì, effettivamente operando nel Forex è possibile aumentare di molto il proprio investimento, ma allo stesso tempo si può perdere tutto molto rapidamente, tutto ciò grazie alla leva finanziaria offerta dai broker.

Grazie alla leva (o leverage) è possibile moltiplicare l'investimento finanziario anche di centinaia di volte. I broker forex offrono la possibilità di effettuare leve fino a 300, 400. In pratica il broker indebitandosi con l'investitore permette che un investimento sia effettivamente moltiplicato per il coefficiente di leva adottato cosicchè i profitti possano essere ingenti. 
Facendo un esempio: se per un investimento di 500$ viene adottata una leva 200 si raggiunge un investimento effettivo di 100.000$!! In questo caso un guadagno del 3% porterebbe un introito di 3000$ al posto dei 15$ che si sarebbero guadagnati nel caso in cui si fosse investito senza utilizzare la leva.
Allo stesso tempo un investimento in perdita che abbia utilizzato una leva è amplificato allo stesso modo del guadagno, in questo modo è possibile perdere tutto il capitale investito, riferito all'esempio precedente un'operazione chiusa in perdita del 3% porterebbe un minusvalore di 3000$ al posto che di  15$.



La leva finanziaria è quindi lo strumento che rende così appetibile il mercato del forex, è però molto pericoloso e deve essere utilizzato con molta cautela. I broker forex solitamente non richiedono un costo per l'utilizzo della leva, ma come vedremo in un altro articolo traggono profitti solo tramite gli spread nelle operazioni di investimento. 
  
 

05/03/12

Cos'è il Forex?

 
Il Forex Exchange Market, chiamato più comunemente Forex è il mercato delle valute. Si tratta del più grande mercato del mondo, si pensi che il volume di scambi giornaliero supera in media i 1800 miliardi di dollari. I principali attori del forex sono le istituzioni bancarie, le multinazionali, i governi, le banche centrali; i piccoli investitori comprendono una piccolissima fetta del mercato ed attraverso un intermediario finanziario (broker) possono effettuare gli scambi di valuta.




Negli ultimi anni questo mercato ha subito un'incremento notevole del valore di scambio. I piccoli investitori hanno a disposizione un'ampia scelta di broker per poter accedere al mercato Forex. Un'ordine Forex si basa sulla differenza di valore tra due monete, per questo si parla per esempio di EUR/USD, USD/JPY, EUR/GBP ecc. Tramite il meccanismo della leva e grazie alla possibilità di poter agire in ambo le direzioni si possono trarre ingenti profitti, ma allo stesso tempo è possibile perdere tanti soldi in pochissimo tempo, chi opera in questo campo deve essere a conoscenza dell'alto rischio delle operazioni speculative di questo genere, negli ultimi anni si è anche assistito a vere e proprie truffe da parte dei broker ai danni degli investitori.
 


Gli articoli di questo sito cercano di fare un pò di chiarezza su questo mondo, verranno affrontati gli aspetti fondamentali del forex, a partire da come si può aprire un conto online, a quale sia l'importanza dell'analisi tecnica e fondamentale, a cenni sul trading automatico.